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Benninghoven: retrofit di un impianto di produzione di conglomerato a Braunfels

22/12/2021

Pubblicato da Redazione

  • Benninghoven: retrofit di un impianto di produzione di conglomerato a Braunfels
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Benninghoven ha messo alla prova la grande flessibilità delle sue soluzioni di retrofit con un nuovo progetto nel Taunus. In condizioni di spazio ristretto si è dovuto sostituire insieme alla torre di miscelazione e alla linea di essiccazione due aree centrali di impianto di miscelazione dell’asfalto. L’impianto di riciclaggio e altri componenti, invece, dovevano essere mantenuti. Ciò comportava molti requisiti diversi in merito a progettazione, logistica e montaggio, rigorosamente concordati in anticipo con il cliente.

 

Lo scopo delle misure è stato quello di generare un indispensabile e urgente aumento della produzione dell’impianto. Soprattutto la torre di miscelazione esistente rivelava sempre più "colli di bottiglia". La flotta di costruzioni interna all’azienda di Wilhelm Jost GmbH & Co. Kg utilizza lei stessa l’80 % del conglomerato prodotto, mentre solo un quinto viene venduto. Anche se l’impianto originario era di un concorrente, l’impresa di costruzioni stradali ha optato per una soluzione di retrofit di Benninghoven. Jost ha già avuto buone esperienze con i prodotti e i progetti di Benninghoven. Tra l’altro è stato inserito successivamente, 15 anni fa, un bruciatore EVO JET, che ha funzionato sinora in maniera affidabile, sono stati integrati sistemi di alimentazione di riciclaggio a freddo e a caldo, introdotti serbatoi di bitume ed è stato sostituito anche il sistema di comando dell’impianto a favore di un BLS 3000 di Benninghoven. “Per questi motivi sapevamo che il nostro partner avrebbe soddisfatto le nostre nuove aspettative anche in questo progetto”, ha affermato l’amministratore delegato Jost. 

 

Oltre alla torre di miscelazione si è dovuta sostituire anche la linea di essiccazione. Il vecchio silo a caldo per lo stoccaggio del minerale bianco riscaldato aveva una capacità di sole 80 t. Grazie alla nuova tecnologia Benninghoven e basandosi sull’impianto TBA 4000, oggi il silo ha una capacità di 130 t con sette tasche. La capacità dell’impianto di filtrazione è pari a 290 t/h, mentre la capacità dei silo di carico è raddoppiata a 440 t. Possono essere stoccati fino a otto diversi tipi di conglomerato, in due delle camere anche per periodi più lunghi. La nuova torre di miscelazione è a sua volta del tipo di impianto TBA 4000. Per mezzo di un miscelatore da 4 t sarà possibile in futuro produrre fino a 320 t/h di conglomerato con una grande varietà di ricette. Grazie al tamburo parallelo del sistema di alimentazione a caldo di Benninghoven esistente, è possibile un tasso di riciclaggio fino al 70 %. Con il sistema di riciclaggio a freddo con aggiunta a miscelatore, la percentuale raggiungeva ancora il 30 %.

 

Sono stati definiti in modo rapido i componenti adatti, ispezionati durante una visita del cliente presso lo stabilimento principale di Benninghoven a Wittlich, prima ancora di discutere le domande rimaste aperte relative al progetto. La progettazione è stata dunque complessa, a causa del mantenimento contemporaneo di componenti e campi preesistenti. Si doveva soprattutto considerare la disponibilità di spazio, molto limitata e immodificabile. In questo caso Benninghoven ha effettuato anche un calcolo statico per la realizzazione della struttura in acciaio dell’impianto di miscelazione e del silo di carico, il che ha incluso la determinazione dei carichi di appoggio delle fondamenta in calcestruzzo del cliente e dei profili in acciaio necessari. Una problematica è stata rappresentata anche dalla logistica e dal montaggio con il tamburo parallelo, alto 30 m. A ciò si è aggiunta l’integrazione degli altri componenti, quali sistema di predosaggio, bruciatore EVO JET, silo della polvere di carbone, serbatoi del bitume comprensivi di tubazioni, nonché il mantenimento della cabina di comando, comprensiva del container del quadro elettrico. Considerando le condizioni strutturali, erano richieste in generale numerose soluzioni intelligenti, che sono state implementate dai nostri team esperti addetti all’impianto.

 

Per Kai Philipps, Project manager di Jost, era particolarmente importante, per gli investimenti significativi, disporre di un partner "del quale sia possibile fidarsi al 100 % in qualsiasi momento". In inverno si è iniziato a smantellare i vecchi componenti in inverno. Sei mesi dopo e dopo avere concluso con successo tutti i test nel quadro della messa in funzione, è stato possibile caricare con l’impianto rinnovato i primi camion di conglomerato dell’impresa di costruzioni stradali e farli pervenire nel punto di utilizzo successivo.

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