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CASE sostiene "The Beach Care Project"

13/12/2021

Pubblicato da Redazione Redazione

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CASE Construction Equipment, in collaborazione con la società madre CNH Industrial e con la piattaforma cross-mediale “4 Elements”, sostiene “The Beach Care Project”, l’innovativo programma ambientale pluriennale che si occupa di ricerca, pulizia delle spiagge, educazione ambientale, assegnazione di borse di studio, supporto alle comunità e riciclo di rifiuti per farne nuovi prodotti.

 

Le operazioni di pulizia sono effettuate con una pala gommata CASE 621G Evolution, dotata di una speciale benna grigliata da 3 metri cubi. La pala gommata raccoglie i rifiuti plastici dalla sabbia delle spiagge italiane e francesi, evitando che questi si disperdano nel Mar Mediterraneo. I rifiuti raccolti dalla macchina CASE, grazie all’aiuto degli studenti delle scuole elementari locali, vengono riciclati per produrre pale gommate giocattolo in plastica, sostenendo così l’economia circolare. 

 

“The Beach Care Project” è un valido esempio dell’impegno di CASE a sostegno delle comunità e, a breve, il progetto verrà esteso anche alle spiagge di Spagna e Regno Unito. Tuttavia, la pulizia delle spiagge è solo una parte di questo progetto, che è supportato da istituti di ricerca europei di prim’ordine. Tra le varie attività del progetto è compresa l’istituzione di borse di studio presso istituti di ricerca specializzati, che potrebbero incoraggiare gli studenti a intraprendere una carriera nell’ambito della ricerca sulle future trasformazioni degli ecosistemi costieri. 

 

Federico Bullo, Head of Europe, Construction Equipment, spiega: “CASE sostiene numerose iniziative ambientali, pensate appositamente per promuovere l’interesse nella cura e nella protezione dell’ambiente. The Beach Care Project è il progetto più recente, in cui noi di CASE e i nostri partner ci impegniamo a ripulire le spiagge per restituirle alle comunità, avvalendoci di ricerche accademiche all’avanguardia, incoraggiando l’educazione ambientale e promuovendo valori di responsabilità tra i giovani. Il progetto, inoltre, mette in mostra la versatilità delle macchine CASE”. 

 

Il fatto che molti partner siano coinvolti in The Beach Care Project è un ottimo esempio di economia circolare, dal momento che i rifiuti vengono raccolti, analizzati, riciclati, riutilizzati e distribuiti. Istituzioni accademiche di prim’ordine come il Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR) e il Comité National de la Recherche Scientifique (CNRS) lavorano insieme per eseguire ricerche e analisi sull’ecosistema, mentre CASE raccoglie la plastica dalle spiagge inquinate. Gli esperti di tecnologie per il riciclo dei materiali plastici riciclano i rifiuti in modo che i produttori possano trasformarli in pale gommate CASE giocattolo. Un ente di formazione si sta occupando di realizzare materiale informativo per promuovere nelle scuole l’adozione di uno stile di vita sostenibile. 

 

Un ulteriore supporto è dato da personaggi famosi che sostengono l’iniziativa: si tratta di sostenitori attivi delle cause della sostenibilità e dell’educazione ambientale, che parlano di temi legati all’ambiente con i loro numerosi fan e follower. Tra questi ci sono la presentatrice TV italiana Roberta Morise e Sergio Parisse, un giocatore di rugby italo-argentino - attualmente in forza nell’RC Toulonnais – il capitano e il giocatore più convocato di sempre della nazionale italiana.

 

Nel mese di novembre sono state ripulite due spiagge in Italia: il litorale tra Foce Varano e Capoiale (Puglia) e la spiaggia di Carini (Sicilia). Le spiagge coinvolte a dicembre in Francia sono la Petite Afrique, Paloma e Fourmis in Beaulieu-sur-Mer, sulla riviera francese, tra Nizza e Monaco, dove vengono eseguite attività di analisi e cura della posidonia. Nel 2022 il progetto si estenderà alle spiagge di Spagna e Regno Unito. 

 

Bullo conclude: “Dal mese di gennaio 2022, oltre 10.000 bambini italiani e francesi impareranno qualcosa di nuovo sugli ecosistemi costieri, dal momento che The Beach Care Project sarà presente nelle scuole per distribuire materiale informativo e tenere lezioni sull’argomento. E questa è solo la prima fase di un progetto che mira a coinvolgere e a sensibilizzare tutti i comuni che si affacciano sul Mar Mediterraneo”.

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