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Estrazione e trasporto di calcare nella cava Boscarola

09/05/2024

Pubblicato da Ettore Zanatta

  • Estrazione e trasporto di calcare nella cava Boscarola
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La Valpolicella è la zona collinare che precede l’inizio delle Prealpi Veronesi, in Veneto. La valle si estende per 240 km², confina a sud con il fiume Adige ed è delimitata a est dalle colline di Parona e di Quinzano e dalla Valpantena, mentre a nord si protrae fino ai monti Lessini; a ovest è invece separata dalla Vallagarina dal monte Pastello. 

Rinomata fin dai tempi di Roma antica per la viticoltura e, in particolare, per il vino Amarone, è altresì importante per l’estrazione del marmo rosso di Verona. Interessante il suo inquadramento geologico: il primo periodo in cui si può classificare la storia della valle in tal senso è quello definito come “marino” ed è datato oltre 100 milioni di anni fa. 

A questa fase risalgono i vari depositi calcarei, di diverse colorature, ricchi di reperti fossili, che hanno poi reso possibile la formazione dei marmi che oggi vengono qui estratti. Un “secondo periodo” si è verificato con l’emersione delle terre dal mare: l’area è caratterizzata nello strato inferiore da calcari compatti (oggi utilizzati per la produzione di materiali per l’edilizia), mentre in quello superiore da pietre, ricche anch’esse di fossili, le cosiddette “pietre di Prun”. L’intensa attività vulcanica dell’era ha poi originato diversi strati di tufi e basalti. Proprio a seguito del periodo di emersione delle terre, durato oltre 20 milioni di anni, la morfologia del territorio si è evoluta. 

Il successivo periodo neozoico, grazie al fenomeno delle glaciazioni, ha contribuito al modellamento e alla sagomatura delle colline. Fondamentale anche l’azione del fiume Adige che, grazie a vaste alluvioni, ha creato dei depositi superficiali. Infine non dimentichiamo l’erosione compiuta dai numerosi torrenti, che ha originato diverse strette insenature nella roccia, il fenomeno denominato “vaio”. 

Di questo scenario fa parte la cava di calcare industriale Boscarola, un sito che sorge tra i comuni veronesi di S. Ambrogio Valpolicella e Dolcè, in esercizio da oltre mezzo secolo e, dal 2017, di proprietà di Fassa, storica società di Spresiano (TV) che opera fin dal Settecento nel settore della produzione di calce e, successivamente anche dei vari prodotti per l’edilizia. 

 

Coltivazione sostenibile

Fassa coltiva e gestisce direttamente cave di calcare e gesso, materie prime essenziali per la realizzazione dei propri prodotti, con tecnologie estrattive all’avanguardia e con tecniche pensate in funzione del rispetto del territorio, della salute dei lavoratori, del recupero ambientale e del riuso dell’area di cava a fine coltivazione. Le attività estrattive sono studiate per rispettare gli equilibri geomorfologici, idrogeologici e paesaggistici, minimizzando l’impatto ambientale sul territorio (polveri e rumori prodotti dalle lavorazioni sono costantemente misurate per controllare la qualità dell’ambiente sia lavorativo che esterno). Nella coltivazione delle cave di calcare, in particolare, Fassa ha maturato un’esperienza di oltre 20 anni, con la gestione di diverse tipologie di attività. Il materiale estratto, dopo un processo di riduzione della granulometria attraverso la frantumazione e una successiva selezione ai vagli, trova principalmente applicazione per la produzione di intonaci premiscelati, calce e altri prodotti per l’edilizia. La coltivazione di questi siti avviene per piani orizzontali discendenti, favorendo l’immediato ripristino del versante scavato. È quest’ultimo, ad esempio, il caso della cava Boscarola, che ha peraltro recentemente ottenuto dalle autorità competenti l’autorizzazione per un ulteriore ampliamento relativo alla gestione del sito per ulteriori 20 anni.

 

La cava Boscarola

La cava Boscarola - spiega Claudio Tognetti, responsabile Attività Estrattive della cava veronese - si sviluppa da una quota di 330 m s.l.m. a una quota di 130 m s.l.m. (zona piazzali e impianto di frantumazione), per un volume possibile di scavo di 9.365.000 m3, di cui 7.290.000 m3 di nuova coltivazione. L’estrazione del calcare grezzo avviene a gradoni di 10 m ciascuno - soggetti a successiva piantumazione e ripristino ambientale - per piani orizzontali discendenti nella parte superiore del sito. L’abbattimento primario si svolge prevedendo circa quattro volate a settimana - per una quantità di materiale di circa 1.500 m3 a volata - con l’impiego di dinamite, più emulsioni con sistema d’innesco (detonatori) di tipo Nonel. La produzione annuale di questo sito è di circa 800.000 t di materiale/anno. La frantumazione primaria avviene tramite due gruppi mobili Metso Lokotrack LT116 e LT120; una volta ridotto il materiale alla pezzatura necessaria, quest’ultimo viene caricato dalle pale gommate sui dumper e trasportato lungo il gradone per raggiungere il punto di scarico, la cosiddetta “discenderia”, sotto la quale si trova un tunnel con nastro trasportatore. Una volta scaricato, il materiale scende attraverso tre aperture che si trovano sulla calotta del tunnel, dosato da tre alimentatori a carrello di cui due FAIM ALC 85x120 S e un alimentatore vibrante Metso. Il materiale, che in fase di estrazione inziale ha dimensioni pari a circa 200/250 mm, viene quindi selezionato in pezzature che in uscita, al termine del processo di vagliatura, misurano 0/35 mm, 35/60 mm e 60/100 mm, per poi venire trasportato in esterno cava mediante mezzi d’opera tramite circa 150-170 viaggi/giorno, per essere utilizzato dalle utenze finali come calce e/o premiscelato. Il materiale di scarto - ad esempio, quello contenente impurità organiche o con un alto tenore di silice e, quindi, non adeguato alle destinazioni previste - viene venduto come stabilizzato e materiale per riempimento”.

   

Un parco mezzi imponente

Il parco mezzi impiegato all’interno della cava Boscarola è davvero imponente. Nell’area della prima lavorazione su banchi sono operative tre pale gommate (due Cat 972M e una Volvo L180H), cinque escavatori cingolati (un Cat 323D dotato di martello demolitore idraulico Montabert V32, un Cat 330 GC, un Cat 336 NG, un Komatsu PC490 e un Volvo EC 380E), due frantoi mobili Metso LT 116 e LT 120, due perforatrici (una Atlas Copco ROC D7-11 e una Epiroc SmartROC T35) e quattro dumper, due a marchio Cat (769D e 771D) e due “gemelli” Perlini DP 405 WD, acquistati da Fassa nel 2021 e nel 2023. 

Adibiti al carico e alla movimentazione del materiale all’interno dell’area riservata all’impianto di frantumazione sono invece utilizzate quattro pale gommate: una Cat 996M XE, una Cat 972K, una Komatsu WA480 e una Volvo L180H.

Particolarmente produttivi e impegnati sono i due dumper Perlini DP 405 WD da 40 t di portata, come spiega Claudio Tognetti: “Perlini è un fornitore di riferimento per Fassa per quanto riguarda i dumper, un marchio che garantisce assoluta affidabilità e che ha fatto la storia di questi mezzi sia in Italia che nel mondo. Nel parco mezzi Fassa se ne contano molte unità, dislocate tra le varie cave di proprietà dell’azienda; tra questi, i due DP 405 WD impiegati in questo sito, scelti perché hanno una capacità (26 m3) e dimensioni ideali per essere utilizzati in accoppiamento alle pale gommate operanti all’interno della cava Boscarola. I dumper Perlini, in particolare, sono veloci anche in contesti difficili e sono facili da guidare, grazie alla stabilità garantita dalle sospensioni oleopneumatiche brevettate dal costruttore. Stabilità che offre una guida sicura e confortevole, minore stress sulle componenti meccaniche e una migliore economia di consumi”.

 

Il dumper DP 405 WD

Il modello DP 405 WD, che nella gamma Perlini si affianca alle versioni DP 705 WD e DP 905 WD, è dunque uno strumento di lavoro ideale sia per le cave di montagna, come in questo caso, che per quelle di pianura. 

Il dumper Perlini DP 405 WD - continua Claudio Tognetti - presenta soluzioni tecnologiche innovative che consentono di utilizzarlo in modo efficiente e altamente produttivo all’interno di questa cava. Inoltre, ovviamente, ribadisco che molto soddisfazione ci danno in termini di economicità, grazie alla significativa riduzione dei consumi di carburante, nonché a una combinazione di fattori altrettanto importanti, inclusi il basso centro di gravità, la grande dimensione delle sospensioni e dell’assale, il ridotto numero di cambi di marcia e il limitato stress gravante sugli elementi di consumo (pneumatici, guarnizioni, eccetera), che così durano più a lungo”. Il dumper DP 405 WD, infatti, è progettato e costruito per garantire una lunga vita operativa e per passarla al lavoro e fuori dall’officina. I componenti soggetti a manutenzione (motore, trasmissione, differenziale, pompe idrauliche, sospensioni, freni) sono collocati sul veicolo in modo da essere facilmente accessibili, a garanzia di un’alta produttività e ridotti costi d’esercizio. Anche i punti di accesso sono facilmente accessibili, per assicurare una manutenzione semplificata e la veloce risoluzione di eventuali problemi che possono manifestarsi durante le lunghe e faticose ore di lavoro. 

Il dumper DP 405 WD, peraltro, conferma le caratteristiche tipiche di tutti gli altri modelli Perlini, come il sistema frenante/retarder con freni in bagno d’olio e le citate sospensioni oleopneumatiche. L’ottimizzazione della produttività di questa macchina all’interno della cava Boscarola è quindi un ulteriore testimonianza di come l’azienda di Gambellara (VI) sia garanzia di efficienza e di lunga vita operativa, anche in un ambito gravoso come quello in oggetto, dove sono richieste qualità, versatilità, efficienza e affidabilità.

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