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Escavatori Volvo per il comprensorio sciistico “Colere Ski Area 2200"

26/04/2023

Pubblicato da Ettore Zanatta

  • Escavatori Volvo per il comprensorio sciistico “Colere Ski Area 2200"
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Il comprensorio “Colere Ski Area 2200”, una delle stazioni sciistiche più attraenti dell’arco alpino bergamasco, è oggetto di un investimento di circa 26 milioni di euro che ha previsto il rinnovamento degli obsoleti impianti d’innevamento e risalita. Qui si sta rendendo protagonista una dinamica impresa edile locale che, proprietaria di diverse macchine movimento terra a marchio Volvo, sta sfruttando tutte le potenzialità dell’escavatore cingolato EC350E.

 

Fiore all’occhiello della Val di Scalve, le piste sciistiche di Colere, in provincia di Bergamo, si sviluppano all’interno del comprensorio denominato “Colere Ski Area 2200”, sito che come suggerisce il nome sorge a oltre 2.000 m s.l.m. ed è incorniciato dalle più alte vette delle Alpi Orobie. Questo luogo è ideale per sciatori e snowboarder che “non si accontentano”: grazie alla sua esposizione, infatti, su queste piste è possibile sciare da dicembre a maggio, assistere a competizioni internazionali di discesa libera e supergigante e godere dei magnifici panorami sulle Orobie Orientali e sulla catena dell’Adamello. Qui, le tre seggiovie presenti portavano in quota gli sciatori che potevano poi tornare fino in paese tramite una lunga ed emozionante discesa innevata, anche artificialmente. Usiamo il passato poiché per quasi un anno la stazione di Colere è rimasta chiusa in attesa di ottenere i permessi per iniziare i lavori di rinnovamento dell’intero impianto di innevamento e di sostituzione degli impianti di risalita. Permessi che finalmente sono arrivati e che hanno messo in moto la “macchina” che consentirà di portare a termine il progetto di ristrutturazione e ammodernamento in vista della stagione sciistica 2023/2024. Un ritorno (e un rilancio) che sarà in grande stile, perché al posto della precedente e obsoleta seggiovia a due posti datata 1980 gli sciatori troveranno la nuova cabinovia a 10 posti “Carbonera” (o “Colere Polzone”) firmata da Leitner (azienda italiana costruttrice di impianti a fune che, insieme alla Doppelmayr, rappresenta una delle principali società mondiali del settore). Una struttura che permetterà un arroccamento veloce e confortevole agli avventori e una riduzione del 60% dei tempi di salita. Il progetto prevede anche la realizzazione di nuove piste, magazzini, alberghi e parcheggi. 

 

Sono finalmente cominciati all’inizio di quest’anno - con la speranza di terminarli entro la prossima stagione invernale - i lavori per il rilancio del comprensorio di Colere: un investimento di oltre 26 milioni di euro per dare un volto nuovo e servizi al top per tutti gli appassionati di sci e di montagna”, si legge nella pagina Facebook ufficiale del Comprensorio. “La nuova cabinovia a 10 posti sarà completata per l’estate e consentirà di salire in meno di cinque minuti agli oltre 1.500 m di località Polzone, che tornerà a essere - con il nuovo impianto del Capanno - la prima base della nostra stazione. Per l’autunno sarà pronto il resto degli impianti: la nuova seggiovia per la località Cima Bianca (a oltre 2.000 m) a sei posti ad agganciamento automatico, l’upgrade del Ferrantino e la seggiovia Capanno. Questi, insieme al nuovo impianto d’innevamento artificiale, renderanno Colere una destinazione unica”. 

 

I lavori citati - affidati in regime di Project Financing e che hanno ovviamente previsto anche lo smantellamento degli impianti esistenti - rientrano nel progetto che ha visto coinvolti, in uno stretto coordinamento e in modalità di cooperazione e partnership pubblico/privata - l’amministrazione comunale di Colere e la società locale RSI, di fatto concessionario dei lavori. Quest’ultima - che ha per oggetto della propria attività la “gestione di funicolari, ski-lift e seggiovie se non facenti parte dei sistemi di transito urbano o suburbano” - ha peraltro condiviso con il Comune altre diverse progettualità, tra cui la Pista Italia, la pista nera da discesa più lunga della Lombardia.

 

Demolizione delle strutture preesistenti, scavi di sbancamento, scavi in trincea e movimento terra eseguiti su terreni di varia natura (principalmente rocciosa), posa di tubazioni in ghisa e pozzetti interrati all’interno degli scavi in trincea per la realizzazione degli impianti d’innevamento, opere di ripristino e rinaturalizzazione dei siti: questi sono solo alcuni degli interventi che - nell’ambito dei complesso dei lavori di ammodernamento, efficientamento e razionalizzazione della stazione della Valle di Scalve - hanno previsto anche lo smantellamento delle vetuste seggiovie che da Polzone portavano alla località Cima Bianca e da lì al cosiddetto Nido dell’Aquila. A occuparsi di gran pare di questi interventi è l’impresa edile Cobet di Vilminore di Scalve (BG), dinamica realtà attiva nei settori civile (residenziale e commerciale), industriale e delle energie rinnovabili, nonché nell’ambito idroelettrico. “L’esperienza lavorativa della nostra azienda negli svariati rami dell’edilizia - spiega Mattia Bettoni, giovane e appassionato titolare dell’impresa bergamasca fondata nel 1996 dal padre Costantino - ci consente di mettere a disposizione dei nostri committenti un organico di 80 persone (tra dipendenti e collaboratori esterni), tutte di eccellente livello. Naturalmente è fondamentale che queste persone utilizzino macchine e attrezzature moderne, collaudate, efficienti ed efficaci. Attualmente il nostro parco mezzi - nella quasi totalità di proprietà - è costituito da alcune decine di unità, che comprendono macchine movimento terra, mezzi per il trasporto e il sollevamento, attrezzature e accessori. Tutto ciò - sommato al fatto che da sempre manteniamo in costante aggiornamento il nostro metodo di lavoro e la nostra gestione aziendale, così da poter offrire sempre il meglio alla nostra clientela - ci consente di instaurare fattive partnership con importanti realtà del panorama nazionale, ma anche internazionale, operando come detto in tutti i rami dell’edilizia”.

 

L’escavatore cingolato Volvo EC350E, nella fattispecie in versione “NL”, è il frutto delle più recenti eccellenze ingegneristiche del costruttore svedese. Il modello utilizzato dall’impresa Cobet - dotato di svariati optional quali il pattino doppia costola, l’ingrassaggio automatico, l’attacco rapido, i fari a led e le griglie di protezione applicate sulla cabina - è stato utilizzato per gran parte degli interventi previsti di demolizione (grazie all’impiego di svariate attrezzature specifiche, tra cui un martello demolitore idraulico Volvo HB36) e di asportazione e movimentazione dei circa 6.000 m3 di materiale necessari alla preparazione dei fondi dell’area di partenza, dove troveranno posto i plinti dei pali della nuova cabinovia e le nuove strutture ricettive e di risalita. Ciò anche grazie al supporto di altri mezzi a marchio Volvo, tra cui tre escavatori cingolati (due EC220E e un EC300E) e un dumper A30G. Macchine, in particolare l’EC350E, che proseguirà poi i propri compiti in quota, nelle successive “tratte” previste dal progetto.

 

Sono diversi i motivi per cui abbiamo scelto di utilizzare l’escavatore cingolato Volvo EC350E in questo cantiere”, spiega Mattia Bettoni. “Innanzitutto è facilmente trasportabile, senza bisogno di smontare componenti. Inoltre, data l’entità degli sbancamenti da eseguire, rappresenta la soluzione ideale in questo contesto, anche in termini di tonnellaggio (considerando la configurazione e gli optional che abbiamo richiesto raggiungiamo in questo caso le 40 t). In generale, si tratta di una macchina molto produttiva ed efficiente nei consumi e, grazie al sistema elettroidraulico di cui è dotata, è possibile controllare agevolmente la portata in base al fabbisogno. In più, quest’escavatore è un vero e proprio ‘tuttofare’, che utilizziamo qui sfruttando un’ampia gamma di attrezzature, come benne, martelli demolitori, pinze da demolizione e frantumatori. Insomma, questo modello combina un’alta qualità intrinseca con una rilevante convenienza, un mix di prestazioni, efficienza e redditività”.

 

Dopo averlo osservato all’opera l’attenzione non può che porsi sulla controllabilità dell’escavatore, garantita certamente dall’abilità dell’operatore dell’impresa Cobet, ma anche dalle funzioni progettate da Volvo per assicurare ai propri clienti il massimo comfort e il controllo totale del mezzo. Conferma Mattia Bettoni: “La tecnologia di riduzione dei sobbalzi, la personalizzazione delle impostazioni, le app di Dig Assist, i servocomandi elettrici e il comfort offerto dalla cabina Care Cab di Volvo contribuiscono a far raggiungere ai nostri operatori le elevate prestazioni e l’alta redditività prima citate. Il sistema Active Control, in particolare, i movimenti automatizzati del braccio e della benna, rendono ancora più accurate e veloci le operazioni di scavo, facilitando ulteriormente il lavoro dell’operatore. Il sistema Smart View che abbiamo richiesto e installato, poi, attraverso le apposite telecamere consente di fornire una visione in tempo reale della macchina al lavoro, rendendo più sicure le manovre di rotazione, soprattutto in spazi ristretti e in un contesto montano come quello in cui stiamo lavorando a Colere, non privo di rischi e problematiche logistiche. A ciò contribuisce anche il design ribassato dell’escavatore, che permette di migliorare la visibilità laterale e posteriore dal sedile in cabina. Da sottolineare, infine, la minore frequenza e la maggiore facilità di manutenzione ordinaria offerta da questa macchina che, anche in caso di interventi straordinari, può beneficiare della rapida e puntuale assistenza da parte del concessionario Zanon & Tractor. Un aspetto, quest’ultimo, rilevante quanto la qualità del mezzo stesso, che si sta rivelando un vero e proprio protagonista in termini di eccellenza”.

 

La Zanon & Tractor, concessionario Volvo di Torre de’ Roveri (BG), vanta un’esperienza cinquantennale nei settori della vendita, della riparazione e del noleggio di macchine per la movimentazione di materiali nel campo dell’ecologia, dell’industria e dei cantieri. L’azienda bergamasca, infatti, pur essendo nata nel 2011, deriva dalla fusione di due società - la Zanon & Ormac e la Tractor - aventi una conoscenza pluriennale dei settori citati. Oggi la Zanon & Tractor è costituita da un settore commerciale dedita alla vendita, nonché da una divisione dedicata all’attività di noleggio, una alla fornitura di ricambi e una all’assistenza e al post-vendita. L’azienda vanta all’interno della propria struttura anche una grande officina e una dotazione di furgoni attrezzati a officina mobile, per poter offrire al cliente tutti i servizi di cui ha bisogno direttamente in cantiere. L’organico attuale conta una forza lavoro di 16 unità, di cui 10 tecnici specializzati dotati ognuno di furgone officina per eseguire riparazioni presso i clienti in piena autonomia.  

 

 

 

 

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