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Pneumatici fuori uso: obiettivo riciclo!

08/07/2017

Pubblicato da Redazione

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Sono 63 i milioni di euro di valore economico distribuito ogni anno a una filiera industriale che sta crescendo e che occupa oggi circa 700 persone. Questo è il “valore” del sistema Ecopneus oggi, che gestisce mediamente 250.000 tonnellate di PFU ogni anno, con il 56% di recupero di materia effettivo. 

Ma quanto può valere davvero l’economia circolare dei PFU? Lo studio realizzato per conto di Ecopneus dalla Fondazione per lo Sviluppo Sostenibile e presentato oggi a Roma, quantifica il vantaggio potenziale del recupero dei PFU in termini ambientali, economici e occupazionali, mettendo a confronto due scenari alternativi per la gestione delle 400.000 tonnellate di PFU stimate generate ogni anno sul territorio nazionale: uno indirizzato al 100% riciclo e l’altro al 100% recupero energetico. “Lo studio rivela come il principale beneficio in termini economici e occupazionali del recupero dei PFU risieda in primo luogo nel risparmio sulla spesa corrente associato alle importazioni di materie prime evitate, che renderebbe disponibili risorse economiche per nuovi investimenti a scala nazionale e, a seguire, aumenterebbe redditi e consumi interni consentendo un ingente vantaggio ‘di sistema’ per il Paese”, afferma Andrea Barbabella, responsabile dello studio per la Fondazione. “Nel dettaglio, in uno scenario di 100% di riciclo il vantaggio stimato per l’Italia risulterebbe pari a circa 400 milioni di euro di valore aggiunto e a oltre 6.000 unità di lavoro dirette, indirette e indotte, contro i 30 milioni di valore aggiunto e poco meno di 500 unità di lavoro per lo scenario 100% recupero energetico”.

Ma non si tratta solo di economia. Secondo lo studio, in termini ambientali e sanitari i vantaggi differenziali del riciclo delle 400.000 tonnellate di PFU rispetto al loro recupero energetico, risultano: 477 mila tCO2eq di emissioni evitate / anno, equivalenti a 293.000 automobili che percorrono 10.000 km; 719 anni di vita preservati grazie alle emissioni evitate di sostanze nocive e cancerogene; un risparmio di 1,163 milioni di metri cubi di acqua, come quella contenuta in 465 piscine olimpioniche; un risparmio di 1.066 milioni di tonnellate di risorse naturali fossili e minerali, (il peso di 106 Tour Eiffel); 3.654 ettari di suolo salvati, pari alla superficie coperta da circa 5.000 campi da calcio regolamentari.

Ecopneus si è impegnata in questi anni per massimizzare il recupero di materia, seguendo le indicazioni UE e i principi dell’economia circolare. Il pieno riconoscimento della qualifica di non-rifiuto, a granuli e polverini di gomma, consentirebbe di fare un salto di qualità nel rapporto riciclo/energia, e ottenere maggiori benefici ambientali, occupazionali ed economici”, ha dichiarato il direttore di Ecopneus, Giovanni Corbetta. “L’economia circolare è possibile e i vantaggi sono tangibili; per attuarla serve però un cambio culturale che riguarda tutti, cittadini, imprese e Istituzioni. E serve una leadership, una leadership culturale, che oggi non c’è”, ha concluso.

 

 

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