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Una flotta di macchine stradali Vögele per la Formula 1

10/05/2023

Pubblicato da Ettore Zanatta

  • Una flotta di macchine stradali Vögele per la Formula 1
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L’impegnativo circuito di gara nella belga Spa-Francorchamps è stato modificato con l’obiettivo di aumentare l’attrattività per gli spettatori e, soprattutto, di garantire maggiore sicurezza ai piloti. L’intervento di modifica del circuito ha posto tutti gli interessati dinnanzi a sfide davvero particolari, poiché il circuito di gara non è stato realizzato, come di consueto, al tavolo da disegno, bensì è nato oltre 100 anni fa dall’unione di normalissime strade. 

 

Jarno Zaffelli, CEO dell’azienda Dromo Circuit Design che ha realizzato il progetto, sottolinea che il risanamento è stato molto difficoltoso soprattutto per via delle salite e delle discese presenti. Il circuito, infatti, presenta tratti con pendenze estreme del 20% in salita, come, ad esempio, la leggendaria combinazione di curve Eau Rouge e Raidillon. Un’altra sfida è il tornante La Source, chiamato così perché questo tratto viene lambito da acqua di sorgente. Per garantire la maggiore sicurezza possibile ai piloti sul difficile circuito di Spa-Francorchamps, si è cercato di soddisfare soprattutto i requisiti di planarità e grip del manto d’asfalto.

 

Per la stesa dei conglomerati bituminosi è stata incaricata l’azienda belga Bodarwé. Le differenze di altezza nel percorso ricco di curve non rappresentano una sfida solamente per i piloti, bensì anche per la squadra di stesa. “Lavoriamo da tanti anni con imprese di costruzioni stradali che utilizzano le macchine del Wirtgen Group. Conosciamo bene questi mezzi e sappiamo cosa sono capaci di fare in termini di qualità e affidabilità”, spiega Zaffelli.

 

Dalla ripida Eau Rouge salendo fino alla chicane più famosa della Formula 1, la curva parabolica Raidillon, si doveva stendere un nuovo manto d’usura di 505 m. A questo si aggiungevano i 206 m in prossimità della curva di Formula 1 T9Car a nord, nonché le nuove curve dedicate alle moto T8Moto e T9Moto su una lunghezza di 701 m. Per realizzare questi tratti con la qualità ottimale, la squadra di stesa doveva soddisfare i seguenti requisiti: la stesa doveva avvenire no-stop con una velocità che andava da 3 a 4 m/min. La temperatura della miscela di conglomerato doveva essere di 180 °C per garantire una finestra di compattazione sufficientemente ampia anche alle basse temperature invernali esterne. Inoltre, controllo e documentazione scrupolosi della temperatura del manto d’usura steso.

 

Per garantire la qualità della pavimentazione di un circuito di Formula 1 è fondamentale la composizione del conglomerato. La ricetta, dal nome in codice “Le Noir”, è stata creata da Dromo appositamente per il circuito di Spa-Francorchamps attenendosi al regolamento della federazione sportiva internazionale FIA. È un segreto gelosamente custodito. La mescola è stata effettuata nell’impianto della consociata della Bodarwé, la Boreta S.A. L’impianto Benninghoven tipo TBA 4000 si distingue per i suoi elevati standard di qualità e produzione, nonché per la vasta gamma di opzioni.

 

Dopo aver rimosso il manto d’usura dei corrispondenti tratti di linea con una fresa Wirtgen del tipo W 220i, con regolatore della profondità di fresatura Level Pro Active e il controllo 3D, sono state utilizzate tre Vögele Super 1800-3i. Sono state stese tre strisciate da 4,1-4,3 m con il comprovato metodo caldo-caldo, senza giunti. Le tre finitrici erano dotate ciascuna di un banco estensibile AB 500, TV e Big MultiPlex Ski per una planarità massima in direzione longitudinale. Sui supporti variabili del Big MultiPlex Ski sono stati montati tre sensori a ultrasuoni multipli, ciascuno dei quali scansionava il binder e il manto d’usura adiacente, garantendo così una stesa di alta precisione. 

 

Per il controllo e la documentazione della temperatura di stesa, le tre finitrici sono state dotate di WITOS Paving Docu incluso il sistema di rilevamento della temperatura RoadScan. Oltre alla temperatura del conglomerato bituminoso, il sistema ha consentito di registrare altri parametri di stesa come geometria, superficie, tracciato e quantità di conglomerato bituminoso stese. Il direttore dei lavori, Sébastien Dandrifosse di Bodarwé, si è mostrato soddisfatto, affermando che “WITOS Paving Docu è davvero perfetto per controllare la temperatura direttamente sul cantiere, perché è qui che abbiamo bisogno di informazioni per poter reagire immediatamente in caso di variazioni”. 

 

 

Macchine e persone hanno lavorato ai massimi livelli sul leggendario circuito di gara nelle Ardenne belghe. I requisiti erano elevati, tuttavia gli operatori con le loro macchine e la loro tecnica hanno gestito al meglio le sfide. Anche l’assistenza del Wirtgen Group ha conquistato i designer del circuito, come riepiloga Jarno Zaffelli: “Il supporto dei tecnici è stato ottimo ed estremamente importante. È molto rassicurante avere al proprio fianco tecnici così durante una stesa che sappiamo di non poter ripetere facilmente”. 

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