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Ance: l’economia italiana cresce, il settore delle costruzioni no

26/07/2017

Pubblicato da Redazione

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Ance ha presentato l’Osservatorio congiunturale sull’industria delle costruzioni, studio introdotto dal Vicepresidente Rudy Girardi ed illustrato dal Direttore del Centro Studi Flavio Monosilio. Dai dati emerge un consolidamento della ripresa dell’economia italiana, mentre per il settore delle costruzioni ancora non ci sono segni di miglioramento. Anzi, le previsioni vengono riviste al peggio: se a gennaio ci si attendeva una crescita degli investimenti in costruzioni dello 0,8% per il 2017, oggi la stima è solo di +0,2%. Un aumento decisamente troppo lieve per invertire un trend che ha visto ridurre del 36,4% i livelli produttivi del settore, dal 2008 a oggi. 

Nel 2016, la crescita dell’economia italiana è proseguita a ritmi lievemente superiori rispetto all’anno precedente (+0,9%, contro il +0,8% nel 2015), mantenendo come principale driver la domanda interna, accanto però ad un miglioramento nel processo di accumulazione del capitale. Le favorevoli condizioni del mercato del credito, le politiche fiscali a sostegno degli investimenti e le quotazioni petrolifere ancora contenute sono le ragioni di questo parziale cambiamento.

Andamento negativo per la domanda estera netta, con tassi di crescita delle esportazioni inferiori a quelli registrati per le importazioni. Le previsioni del Pil di alcuni istituti di ricerca per il 2017 sono state riviste al rialzo, rispetto ai primi mesi dell’anno in corso. Banca d’Italia stima un aumento del Pil dell’1,4% nel 2017 e dell’1,3% nel 2018. Anche Confindustria a giugno ha rivisto al rialzo la previsione del Pil, portandola a +1,3% da +0,8%, e stima un ulteriore aumento dell’1,1% per il 2018.

Le aspettative di ripresa del settore delle costruzioni suscitate dalla Legge di Bilancio 2017 (con significative misure di rilancio degli investimenti infrastrutturali e di rafforzamento degli incentivi fiscali) sono però andate in gran parte deluse. Per questo motivo, la previsione di crescita degli investimenti in costruzioni che Ance aveva stimato allo 0,8%, è stata rivista allo 0,2% in termini reali (+1,3% in valori correnti). La prima parte del 2017 ha infatti confermato la tendenza degli anni precedenti: scarsa nuova produzione nei comparti del residenziale e del non residenziale privato ed estrema difficoltà nel trasformare in cantieri le risorse destinate a nuove infrastrutture. L’indice Istat della produzione nelle costruzioni evidenzia, ad aprile 2017, una nuova e significativa flessione del 4,6% rispetto allo stesso mese del 2016. L’analisi mensile dei dati del 2017 conferma un andamento altalenante: dopo un inizio di anno negativo (-5,6%), i due mesi successivi hanno segnato aumenti rispettivamente dell’1,3% a febbraio e del 3,6% a marzo, rispetto agli stessi mesi del 2016.

Il dato, ancora provvisorio, di aprile (-4,6%) determina un risultato del primo quadrimestre in diminuzione dell’1,2% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Sul fronte dell’occupazione, i dati relativi al primo trimestre 2017 indicano un primo lieve aumento nel numero degli occupati (+0,6%) rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Un primo dato positivo che, tuttavia, al momento, non trova conferma nei risultati delle Casse edili, che evidenziano, per i primi tre mesi dell’anno in corso, ancora riduzioni sia nelle ore lavorate che nei lavoratori iscritti rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. Dall’inizio della crisi il calo complessivo per il settore è stato di circa 600.000 occupati.

 

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