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Conoscere l’escavatore cingolato: le evoluzioni tecniche

15/02/2024

Pubblicato da Redazione

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La tecnologia dell’escavatore cingolato ha conosciuto negli ultimi anni uno sviluppo senza precedenti. Idraulica più sofisticata, gestione elettronica, comfort operativo, affidabilità meccanica i fili conduttori di un’evoluzione che non conosce soste.

 

L’escavatore cingolato, così come lo conosciamo oggi, è frutto di una lunga storia di evoluzioni tecniche, alcune delle quali si sono limitate a migliorare soluzioni esistenti, mentre altre hanno rappresentato delle vere e proprie rivoluzioni. Dopo il radicale salto tecnologico rappresentato dall’ingresso dell’idraulica nella costruzione di queste macchine, infatti, gli avanzamenti si sono susseguiti a un ritmo vertiginoso, arricchendo l’escavatore di contenuti che spesso hanno fatto scuola, diffondendosi anche su altre tipologie di macchine.

 

Per quanto riguarda l’idraulica della macchina, l’adozione del sistema Load Sensing in combinazione con un’elettronica di controllo sempre più sofisticata ha rappresentato un passaggio cruciale, consentendo un’ottimizzazione dei consumi di carburante e della precisione ed efficienza operativa della macchina; ciò anche grazie alla possibilità, oggi largamente diffusa, di selezionare diverse modalità di lavoro preimpostate in funzione dell’attività svolta in grado di bilanciare prestazioni e consumi. Fra gli altri miglioramenti merita una citazione particolare l’introduzione dei sistemi di rigenerazione dell’olio, che permettono di recuperare l’olio in uscita dai pistoni e sommarlo a quello in ingresso, velocizzando i movimenti. All’evoluzione dell’idraulica è connessa quella dei comandi, che diventano servoassistiti, soluzione che migliora nettamente comfort di utilizzo e, soprattutto, la precisione dei movimenti.

 

Anche la tecnologia della base cingolata ha conosciuto importanti sviluppi. La tradizionale struttura del telaio ad H, utilizzata fino agli anni ’90, è stata via via sostituita da quella a X, che consente di assorbire meglio le sollecitazioni trasmesse alla macchina, e si sono diffuse soluzioni come guidacingoli, rulli sigillati e sottocarri a carreggiata variabile. L’evoluzione più visibile e che ha avuto il maggiore impatto operativo diretto è senz’altro quella che ha portato alla diffusione degli escavatori girosagoma, in cui la rotazione della torretta avviene per tutto l’arco all’interno dell’impronta a terra della macchina. Inizialmente limitata alle macchine del segmento mini, questa soluzione si è via via diffusa anche su modelli di classe più elevata.

 

Per quanto riguarda le attrezzature di lavoro, alla sempre più larga diffusione dei posizionatori si è affiancato il forte sviluppo di bracci speciali di diversa tipologia, da quelli per demolizione a quelli a sbraccio maggiorato per lavori di risistemazione e finitura, passando per le versioni destinate alla movimentazione di materiali sciolti.

 

Il comfort è stato un ulteriore elemento guida nello sviluppo tecnologico dell’escavatore cingolato. Le cabine, in particolare, sono divenute sempre più accoglienti, implementando una serie di misure volte a ridurre rumore e vibrazioni (attraverso il montaggio su supporti elastici), migliorare la visibilità e l’ergonomia dei comandi; anche la strumentazione si è arricchita, permettendo all’operatore un controllo totale e in tempo reale di tutti i parametri di funzionamento della macchina nonché delle eventuali anomalie.

 

Ultima evoluzione - tuttora in corso - è quella che coinvolge le motorizzazioni. Le norme in materia di emissioni inquinanti si sono fatte sempre più stringenti imponendo ai costruttori l’adozione di una serie di tecnologie volte ad abbattere i composti inquinanti, mentre la crescente costo dei carburanti ha portato allo sviluppo di soluzioni volte ad ottimizzare i consumi. 

 

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