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Formazione e Sicurezza: Comunicare Sicurezza

10/09/2023

Pubblicato da Redazione

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La sicurezza in cantiere è strettamente collegata alla formazione e all’adozione di comportamenti virtuosi da parte degli operatori, al fine di ridurre sensibilmente il rischio di incidenti

 

Garantire la sicurezza nei cantieri è sempre più una priorità per tutte le aziende, le imprese di costruzioni e i committenti. Il cantiere è uno dei luoghi di lavoro più a rischio, dov’è facile incorrere in eventi accidentali o infortuni sul lavoro. Guardando i dati Inail, sono circa 30.000 gli infortuni ogni anno e di questi il 20% è interessato dalle attrezzature di lavoro e una parte di questi infortuni sicuramente coinvolge macchine movimento terra. L’edilizia registra poi il 15% dei morti sul totale; le conseguenze più gravi nei cantieri arrivano dalle cadute dall'alto e negli incidenti durante le attività di scavo.

Uno dei momenti più pericolosi è rappresentato da quelle fasi in cui si lavora a una certa altezza e la caduta ha quasi sempre conseguenze gravi. Così come negli scavi o l'abbattimento di muri. Sono tutti aspetti che quando s’innesca il meccanismo infortunistico possono avere conseguenze importanti.

L'edilizia nell'era a ridosso dell'emergenza Covid ha visto una esplosione davvero importante.  Il boom del settore legato soprattutto agli incentivi del Superbonus ha portato quindi a una proporzionale e drammatica crescita anche degli infortuni, che negli ultimi tempi sembrano però fatto registrare un arresto. 

 

Dati confortanti 

Nonostante l’aumento delle segnalazioni nell’ultimo anno, i tassi di mortalità delle principali tipologie di incidenti sono diminuiti, secondo l’ultimo rapporto dell’International Powered Access Federation (IPAF), basato sull’analisi degli incidenti registrati attraverso il suo Portale di segnalazione degli incidenti. Secondo i dati raccolti, nel 2021 le denunce di infortunio sul lavoro presentate all’Istituto tra gennaio e ottobre sono state 448.110 (+6,3% rispetto allo stesso periodo del 2020), mentre sono 1.017 quelle per infortuni con esito mortale (-1,8%).

In termini di incidenti che hanno provocato decessi o lesioni gravi, le cadute dalla piattaforma sono rimaste la causa più comune, seguita dai ribaltamenti. Nel 2022 i principali settori di segnalazioni sono stati l’attività di noleggio, l’edilizia e il Facilities Management. Si sono registrati 45 decessi e 39 lesioni gravi nell’edilizia, una diminuzione del numero di morti segnalati nel 2021, anno che ha registrato 55 morti. Nel Facilities Management si sono registrati 15 morti, in calo rispetto al 2021, e l’attività di noleggio ha registrato tre morti nel 2022, gli stessi del 2021, e 19 lesioni gravi. Le principali categorie di PLE coinvolte sono state le macchine di tipo 3°, con 217 incidenti (26%), seguite dai veicoli 3b su 197 (24%) e dai veicoli 1b su 152 (18%). Rispetto al 2021, le PLE 3a hanno registrato 60 segnalazioni in più, per sostituire le macchine 3b nella maggior parte dei casi.

Da una parte i dati sembrano essere incoraggianti grazie all’aumento delle segnalazioni, sia in termini di numero di segnalazioni ricevute in totale che di paesi segnalanti, ma è ancora troppo alto il numero dei decessi. Per ridurre sensibilmente il rischio di incidenti e la probabilità di accadimento di eventi potenzialmente dannosi sono necessari strumenti preventivi come la formazione, l’informazione e l’addestramento dei lavoratori. Gli operatori devono adottare comportamenti virtuosi durante l’impiego di macchine e accessori. Il ruolo attivo degli operatori che utilizzano tali macchine concorre fattivamente a lavorare in piena sicurezza e a ridurre il rischio di incidenti. Resta quindi particolarmente importante analizzare le tendenze ed essere maggiormente consapevoli dei rischi cui si va incontro per essere in grado di prevenire gravi incidenti. 

 

Approccio culturale 

Secondo Maurizio Quaranta, responsabile IPAF per l’Italia, “la situazione è drammatica, purtroppo ci giungono quotidianamente notizie di incidenti e decessi ed è soprattutto il lavoro in quota quello più soggetto. La colpa? La nostra ‘testa’, il nostro approccio sono i principali colpevoli. Non si parla, infatti, di determinate condotte, ma bisogna purtroppo puntare il dito verso un tipo di approccio che si ha nel nostro Paese, un mix di menefreghismo, machismo e superficialità che porta i lavoratori, tutti i lavoratori, anche quelli in ufficio, a non prestare la debita attenzione a tutto quello che ruota attorno alla loro attività. Quante volte ho sentito dire ‘ho sempre fatto così, ‘beh, salgo solo un secondo’, ‘cosa sarà mai, salgo un attimo’… Ecco, sono questi i fattori di rischio in Italia che inducono i lavoratori ad affrontare con sufficienza ogni attività. Tutto questo mix che ho elencato porta poi ad affrontare con superficialità tutti quegli step obbligatori per legge, dalla valutazione dei rischi alla formazione, dall’abbigliamento alla manutenzione di macchinari e attrezzature. Ci vuole ‘testa’ e rispetto della norma, ci vuole senso di responsabilità da parte di tutti. Controlli e formazione sono indubbiamente due elementi cardine, entrambi delegati a figure esterne al cantiere e/o al sito produttivo. È necessario che controllori e formatori usino tutta la loro esperienza, conoscenza e professionalità per eseguire al meglio il proprio lavoro. Anch’essi, quindi, come tutti coloro che lavorano in cantiere, devono mettere in campo il proprio senso di responsabilità seguendo le indicazioni di legge. Bisogna sottolineare che la nostra normativa – spesso tanto vituperata – è una norma completa, che richiede soltanto di essere rispettata”.

IPAF continua a consentire a tutti gli operatori e i supervisori di segnalare gli incidenti in modo rapido, semplice e, se lo desiderano, in modo anonimo tramite la sua app.

Continua Quarata: “Tutti i progetti di IPAF, dalle campagne di sicurezza ai corsi di formazione, nascono e crescono grazie alle indicazioni che riceviamo dal nostro Portale di segnalazione degli incidenti, un’enorme banca dati attiva da 10 anni che permette a tutti coloro che lo desiderano di segnalare incidenti o ‘quasi’ incidenti’. Tutti i risultati che raccogliamo ci danno il vero polso della situazione dell’utilizzo delle PLE nel mondo. Questi dati quindi ci portano a creare nuove campagne di sicurezza, ad aggiornare o creare nuovi corsi di formazione. Due esempi? Il primo è legato al fatto che abbiamo ravvisato nell’elettrocuzione un problema molto importante, da lì la creazione di materiale ad hoc, come poster e video, per sensibilizzare sul tema. Il secondo è il fatto che anni fa abbiamo scoperto che il 30% degli incidenti in cantiere avviene durante le fasi di carico e scarico delle attrezzature in cantiere: da questa ragione parte la decisione di creare un corso apposito per quelle figure impegnate per l’appunto nelle fasi di carico e scarico di PLE o macchine movimento terra dai carrelloni in cantiere. IPAF non eroga formazione direttamente, i centri di formazione che in Italia e nel mondo hanno sposato le nostre modalità didattiche possono fornire formazione per operatori di PLE, PLAC o HOIST, oltre naturalmente del corso di carico-scarico di che ho appena citato, nonché un corso per manager che ha l’obiettivo di formare RSPP e progettisti circa uso e potenzialità delle PLE, perché il più delle volte l’incidente nasce in ufficio. Con il mio team di lavoro cerchiamo di presidiare il comparto produttivo delle PLE in Italia supportandolo in tutto e per tutto. In più, sovraintendiamo ai centri di formazione circa una quarantina sparsi in Italia. Ultimamente siamo impegnati nella digitalizzazione dei processi didattici, nella nascita ‘annuale’ del nostro house organ IPAF Informa, mentre sul versante della sicurezza siamo impegnati nella divulgazione di una linea guida sull’utilizzo delle PLE su strade pubbliche e una sui rischi derivanti dall’elettrocuzione. Inoltre, al prossimo GIS festeggeremo i 40 anni della nostra associazione”. 

 

Maggiori controlli sulla formazione 

Anche Formedil, l’ente paritetico nazionale per la formazione, la sicurezza e i servizi per il lavoro, con le sue 120 scuole sul territorio nazionale, può garantire la giusta formazione in diverse realtà locali per l’aggiornamento continuo e la crescita professionale costante di tutte le figure coinvolte nel processo produttivo edilizio, come racconta Stefano Macale, direttore di Formedil: “Il tema della sicurezza è sempre all’ordine del giorno, perché purtroppo viene spesso percepito dalle aziende come un elemento estraneo alla produzione, ma bisogna invece pensare che ne è una parte fondamentale. Non è un problema normativo, perché le leggi nel nostro Paese al riguardo ci sono e sono molto chiare, ma sembra proprio essere un problema di sensibilizzazione e consapevolezza. Quello che soprattutto manca, secondo me, sono i controlli, non tanto sulle aziende o direttamente in cantiere, ma sugli enti che certificano e che fanno formazione in materia di sicurezza. Purtroppo, infatti, chi eroga corsi di formazione non sempre offre un servizio adeguato e si continuano a riscontrare così carenze nella valutazione dei rischi dovute soprattutto alla mancata o sommaria formazione con corsi mai erogati o attestati a posteriori. La sicurezza non è solo un dovere da ottemperare rispettando norme, ma dev’essere vista come un investimento. Da diversi anni ci facciamo promotori del Premio ‘Innovazione tecnologica nella sicurezza delle costruzioni’, per aumentare il diffondersi di una cultura della sicurezza basata su strumentazioni innovative e tecnologicamente avanzate. Anche da parte nostra abbiamo alcune scuole sul territorio che hanno avviato un progetto innovativo chiamato il ‘Bollino Sicurezza nei cantieri’, un riconoscimento che attesta la virtuosità delle imprese disponibili ad aprire i propri cantieri a un’azione costante di monitoraggio, controllo e prevenzione in materia di sicurezza sul lavoro, da parte dei tecnici dei nostri enti bilaterali. Questa tipologia di interventi sarebbe auspicabile venisse portata avanti da più aziende, che potrebbero avere la garanzia di essere completamente a norma e non riscontrare problematiche in caso di controllo. Dovrebbe esserci in tal senso una maggiore collaborazione con gli organi di controllo, che potrebbero intervenire con minore frequenza e risparmiare tempo e costi. Pensiamo anche sia molto importante sensibilizzare il mondo delle costruzioni partecipando a fiere e convegni. Saremo ad esempio a SAIE Bari con un nostro stand, dove presenteremo i dati di monitoraggio annuali”. 

La fiera sarà anche l’occasione per Ediltrophy 2023, la manifestazione nata nel 2008 per volontà delle Parti Sociali dell’edilizia e organizzata da Formedil in collaborazione con SAIE, il Salone internazionale dell’edilizia, per promuovere la formazione, il lavoro regolare e la sicurezza in edilizia. La gara di arte muraria si articolerà anche quest’anno in due fasi: le selezioni regionali o interregionali e la finale nazionale. Le squadre in gara, composte ciascuna da due muratori, sono suddivise in due categorie, Junior e Senior, a seconda del grado di esperienza e del livello contrattuale. La squadra vincitrice della finale riceverà il titolo di “Squadra di muratori dell’anno” per la sua categoria. Premio speciale di particolare importanza sarà assegnato anche alla squadra che si distinguerà nel lavorare in sicurezza. Inoltre, menzione speciale sarà data ai ragazzi giovani in obbligo formativo che gareggeranno nella categoria Junior, vere e proprie promesse del settore. La finale 2023 si svolgerà al Saie Bari il 21 ottobre 2023.

 

Idee innovative per la sicurezza 

L’Ente Scuola Edile - CPT della Provincia dell'Aquila (ESE-CPT) sta portando avanti il progetto “IoT- Salute e Sicurezza”, che prevede la produzione di una serie di dispositivi indossabili per memorizzare e trasmettere informazioni sull’ambiente circostante (temperatura aria, qualità aria, presenza rilevante di uno o più sostanze gassose nocive), sullo stato di salute del lavoratore (temperatura corporea, individuazione di situazioni di rischio (accelerazioni anomale date da cadute o forti impatti) e sulle “best practices” da adottare in cantiere, come la rilevazione di presenza di DPI e relativa corretta applicazione.

In Lazio, invece, l’ESEVCTP Viterbo ha dato il via al progetto “Umbrella Safety Intranet in Cantiere”, che prevede la realizzazione di un impianto basato sulla tecnologia dell’identificazione a radiofrequenza (RFID)posizionato nei cantieri edili, in grado di fornire un insieme di dati in tempo reale che, se opportunamente utilizzati e combinati, implementano e migliorano la sicurezza dei lavoratori sul cantiere e nei luoghi di lavoro in generale. I sistemi IoT sono stati utilizzati anche nel progetto Smart Safety, pensato dall’Università degli Studi di Brescia1, che ha l’obiettivo di sviluppare un Proximity Warning System (PWS) basato su sistemi di sensorizzazione a tutela della sicurezza dei lavoratori in cantiere nel caso di rischio di travolgimento e investimento da parte di un mezzo d’opera in movimento. Questo sistema è in grado di tracciare in tempo reale la posizione di lavoratori e mezzi d’opera e di inviare un segnale di allerta agli operatori nel caso in cui le reciproche posizioni siano considerate “a rischio” a causa di un’eccessiva prossimità secondo una scala di rischio incrementale precedentemente definita. La Safety App è uno strumento pensato da CPT Puglia Centrale e INAIL ed è scaricabile sul proprio smartphone. L’app si pone come obiettivo prioritario quello di fornire elementi di informazione, di formazione e di prevenzione del rischio nei luoghi di lavoro. Si compone di circa 250 schede con video animazioni sulla corretta esecuzione delle fasi di lavoro e relativa valutazione dei rischi con modalità “a semaforo”, di circa 100 video dedicati ai dispositivi di protezione individuale ed è tradotta in cinque lingue, le più utilizzate nei cantieri edili della Puglia, e non solo, ovvero italiano, inglese, francese, albanese e rumeno.

 

Nuovi sistemi di sicurezza per le macchine

Volvo Trucks sta introducendo una serie di nuovi sistemi di sicurezza per i suoi veicoli come l’Assistenza Frontale a Corto Raggio. Il sistema è progettato per avvertire il conducente in caso di rischio imminente di collisione nella zona di rischio di fronte al veicolo tramite un radar anteriore e una telecamera e per avvertire il conducente in caso di rischio imminente di collisione. Un’altra caratteristica è un nuovo sistema di allerta al momento dell’apertura di una portiera. Questo sistema è progettato per avvertire se un pedone, un ciclista o un’auto si avvicina al veicolo da dietro, sullo stesso lato del veicolo dove è aperta la portiera. 

“Sviluppiamo e introduciamo costantemente sistemi di sicurezza aggiuntivi, afferma Anna Wrige Berling, Traffic & Product Safety Director presso Volvo Trucks. “Il nostro obiettivo è quello di migliorare le capacità del conducente, contribuendo a proteggere sia loro che le persone con cui condividono la strada. In Volvo Trucks la nostra visione a lungo termine è zero incidenti e la sicurezza è al centro di tutto ciò che facciamo. Con questi nuovi sistemi facciamo passi importanti per raggiungere questi obiettivi”. 

Secondo il report globale IPAF sulla sicurezza, la folgorazione è al secondo posto tra le cause di incidente, anche mortale, per gli utenti delle PLE. Per questo motivo CMC ha deciso di presentare sul mercato la sua i23, primo modello della nuova serie “i” elettricamente isolata fino a 46 kV. Il rischio di folgorazione non riguarda solo coloro che lavorano sulle linee elettriche a media e alta tensione, ma anche coloro che si trovano nelle vicinanze. Infatti, il rischio di folgorazione aumenta quando diminuisce la distanza dalla linea elettrica. La CMC i23 è progettata per ridurre al minimo questo rischio, grazie alla cesta monoposto in vetroresina e agli speciali bracci in fibra, uniti all’impiego di materiali speciali come olio e tubi non-conduttivi.

 

Sicurezza anche per il noleggio

Le soluzioni di Kiwitron - azienda specializzata nello sviluppo e produzione di dispositiviall’avanguardia per la digitalizzazione e la sicurezza della flotta - rappresentano una soluzione innovativa per il noleggio. I prodotti di Kiwitron permettono infatti l’analisi dei dati relativi alle macchine (efficienza, ore d’uso effettivo, urti, stato delle batterie con relative anomalie, stile di guida degli operatori, accessi, mancati incidenti) e il sensibile aumento della sicurezza sul lavoro. Le tecnologie impiegate comprendono hardware e software, integrati con intelligenza artificiale e robotica. Nei cantieri e nell’utilizzo di macchine per il sollevamento la sicurezza e la prevenzione del rischio sono questioni centrali. Spesso i pericoli a bordo di macchine come gru o carroponti derivano dall’uso errato dei mezzi o da imprevisti che provocano ribaltamenti e collisioni con altri veicoli o pedoni. Per questo, nel lavoro ad alta quota è consigliato mettere in atto i sistemi di sicurezza da cantiere. Fornire agli operatori dispositivi di assistenza alla guida riduce il rischio di incidenti, quindi gli infortuni sul lavoro. Kiwitron propone due dispositivi di Safety Mitigation e assistenza alla guida: Anticollisione (sensore anticollisione dotato di tag pedone) e Kiwi-eye (sistema di visione con Intelligenza Artificiale per il rilevamento di pedoni, mezzi e segnaletica). Le soluzioni Kiwitron nascono dall’esigenza di ottimizzare le prestazioni e, allo stesso tempo, migliorare le condizioni di lavoro mettendo in sicurezza gli operatori.

 

 

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